In questi giorni sta arrivando a 485 famiglie una lettera del comune che porta una gradita sorpresa:
Lo "sconto-premio" sulla tassa dei rifiuti urbani, sospeso per controlli, viene erogato direttamente dal comune e sono stati emessi i mandati di pagamento per avere rimborsate cifre di circa 100 €.
Per ottenere il rimborso occorre recarsi presso un qualsiasi sportello della Banca di Credito Cooperativo di Fornacette muniti di documento di identità e chiedere il pagamento del mandato il cui numero viene trasmesso con lettera.
Cosa era successo - i "furbetti" dei rifiuti
Pare che alcuni soggetti abusassero del servizio destinato alle utenze domestiche presso le isole ecologiche smaltendo rifiuti industriali dichiarandoli come rifiuti prodotti da utenze domestiche.
La prima graduatoria ha scatenato polemiche e fatto infuriare tanti cittadini.
In particolare quei cittadini che nella graduatoria della raccolta differenziata per avere lo sconto sulla Tarsu (la tassa sui rifiuti solidi urbani), si sono ritrovati nelle posizioni di retrovia e quindi non risultavano meritevoli dello sconto.
Nelle posizioni apicali invece alcune situazioni come minimo singolari e sorprendenti e, permettetemi, assai sospette.
Un caso per tutti: un residente ha conferito 33 tonnellate di rifiuti.
Il quesito: "ma si tratta di famiglie o di aziende?" è sorto spontaneo tra contribuenti e amministratori e spontaneo anche il dubbio che un meccanismo premiante per i cittadini più attenti venisse utilizzato da qualche persona non del tutto corretta per evitare i costi di smaltimento di rifiuti provenienti da esercizio di impresa.
La reazione del Comune
A mio avviso colti di sorpresa i funzionari del comune hanno reagito in modo prudente e hanno congelato l'emissione dell'ecobonus a tutti coloro che entravano nella fascia del 10% dei maggiori produttori di rifiuti in una qualsiasi tipologia di rifiuti.
Il problema
Circa 900 posizioni bloccate e messe sotto osservazione, tra cui però non sono finiti solo i "furbetti della spazzatura" ma anche quei cittadini realmente virtuosi che con attenzione cercano di proteggere l'ambiente e anche (perché no?) il portafoglio.
Un caso particolare riguarda infatti la differenziazione del cosidetto "umido"o "residuo organico" che ben poche famiglie attuano in quanto spesso il residuo diviene maleodorante e, quindi, scomodo da tenere in casa quel giorno in più che serve per portarlo all'isola ecologica.
Quei (pochi) cittadini che con qualche sacrificio hanno differenziato tutte le tipologie di rifiuto si sono trovati inseriti nella lista nera dei potenziali "furbetti".
Se ho ben inteso da quanto ho sentito, per entrare nella "lista nera" era sufficiente aver differenziato in un anno circa 200 kg di rifiuto organico.
Se si pensa che una famiglia di tre persone che mangia un frutto tutti i giorni produce circa 500 grammi di scarto (ebbene sì la buccia della frutta ha un peso!!!) quasi tutti i cittadini virtuosi del rifiuto organico sono finiti nella lista nera e hanno visto sospeso il riconoscimento economico per essere stati virtuosi.
Oltre il danno (economico) poi anche la beffa di essere considerati "furbetti".
La soluzione
Per fortuna e in tempi piuttosto rapidi i responsabili del Comune di Pisa hanno rivisto le soglie e diviso i virtuosi da coloro che invece pare approfittassero di una iniziativa per incentivare un comportamento civile più attento per evitare di pagare una tassa di smaltimento.
La Riflessione
Come si suol dire "tutto bene quello che finisce bene", ma chi coprirà il costo delle spedizioni delle lettere, il tempo speso dal personale del comune per dividere i virtuosi dai furbetti e soprattutto il costo in termini di entusiasmo perduto di queste 485 famiglie che per un certo periodo si sono trovate tacciate di aver tentato di imbrogliare la comunità intera?
Spero che i media diano risalto a questi cittadini virtuosi oggi "riabilitati".
Stretta la foglia, larga la via dite la vostra che ho detto la mia.
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