domenica 11 novembre 2012

Croce Rossa Italiana Un pisano e un pavese per democrazia associativa


Dal 1980 la C.R.I. è stata soggetta ad un lungo periodo di commissariamento, durante il quale le mansioni di competenza degli organi ordinari sono state svolte da diversi Commissari Straordinari di nomina governativa, che si sono succeduti per 18 anni. Il commissariamento si è risolto nel 1998, con la promulgazione di un nuovo Statuto dell'Ente che prevedeva la possibilità di svolgere l'elezione degli Organi di governo interni e l'on. Mariapia Garavaglia (ultima commissaria in carica) è stata eletta Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana. Nel 2003 la Croce Rossa Italiana è stata nuovamente commissariata dal Governo Berlusconi 2 ed è stato nominato Commissario Straordinario, l'avv. Maurizio Scelli. Nel 2005 a seguito dell'emanazione di ulteriore nuovo Statuto, è stato eletto come Presidente Nazionale Massimo Barra, in carica fino al 30 ottobre 2008. In tale data, con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è stato nominato Commissario Straordinario l'avv. Francesco Rocca.
 Wikipedia

Oggi trovo in rete una serie di discussione   intorno a questo documento il quale appare essere una proposta di  impegni che i alcuni volontari della Croce Rossa vorrebbero veder far proprie dai futuri candidati alla guida di tutte le strutture.

E' realmente  impressionante l'incipit:
"nella prossima organizzazione di Croce Rossa Italiana il Presidente, una volta eletto,assume potere monocratico senza alcuna forma di controllo da parte della base associativa e senza forme di garanzia democratica quali la sfiducia"

Mi sono chiesto se si trattasse di una esagerazione o meno, ma è bastato andare a leggere dei vari documenti del governo e poi nella bozza di regolamento elettorale attualmente in visione al ministro della salute per trovare conferma di quanto affermano i due autori che da Pisa e Pavia spiegano perchè hanno predisposto un miniprogramma per i futuri candidati.

"io, Luca Marzi e Luca Bonuccelli abbiamo pensato di stilare questo documento/manifesto affinchè tutti i candidati con vera vocazione democratica e che abbiano a cuore la sorte della CRI, possano assumere per il futuro, degli impegni con i propri soci. "